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mercoledì 6 novembre 2013

PARAFRASI IO VOGLIO DEL VER LA MIA DONNA LAUDARE

Io voglio del ver la mia donna laudare - Guido Guinizzelli 



Io vogliọ del ver la mia donna laudare
ed asembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella dïana splende e pare,
e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.

Verde river’ a lei rasembro e l’âre,5
tutti color di fior’, giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.

Passa per via adorna, e sì gentile
ch’abassa orgoglio a cui dona salute,10
e fa ’l de nostra fé se non la crede;

e no·lle pò apressare om che sia vile;
ancor ve dirò c’ha maggior vertute:
null’ om pò mal pensar fin che la vede.

Parafrasi

Io voglio lodare la mia donna in modo veritiero
e paragonare a lei la rosa e il giglio
lei che splende più della stella del mattino
e paragono a lei ciò di bello vi è nel cielo.

Paragono a lei la verde campagna e l'aria,
tutti i colori dei fiori, il giallo e il rosso, 
l'oro e l'azzurro e preziosi gioielli degni di essere donati:
l'amore stesso attraverso lei si perfeziona.

Passa per la via ornata e tanto gentile 
che rende umile colui che saluta, 
e lo converte alla fede cristiana, se non è credente.

E non le si può avvicinare un uomo che non sia d'animo nobile
e vi dirò che ha un tale potere di salvezza
che nessun uomo può avere pensieri negativi mentre la guarda

lunedì 21 gennaio 2013

PARAFRASI E SIGNIFICATO DI A ZACINTO


Né più mai toccherò le sacre sponde                                          
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde                                          mito dell'esilio   
del greco mar da cui vergine nacque 

Il poeta prova dolore per l’esilio, ha la nostalgia verso la propria patria in cui sa di non poter fare ritorno.

Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde                                               mito della bellezza
l'inclito verso di colui che l'acque 

Si fa un richiamo alla bellezza, impersonata da Venere, e alla poesia rappresentata dal poeta Omero, che cantò Ulisse.

cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. 

Si torna al concetto della patria.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse                                          mito della poesia
il fato illacrimata sepoltura.                                                         mito della sepoltura

Si allude alla poesia e alla tomba 




Nel sonetto sono presenti tutti i valori più importanti che la poesia di Foscolo ha narrato: 
-
  • il mito dell'esilio---> cioè il rifiuto del Foscolo di accettare i valori della società in cui viveva e  l'esilio era visto come una ribellione nei confronti della società
  • il mito della bellezza----> la bellezza in Foscolo ha una funzione serenatrice, cioè solo attraverso la bellezza e la sua contemplazione l'uomo può sollevarsi dalla tristezza che è la condizione naturale dell'animo umano
  • il mito del sepolcro-----> la tomba conserva il ricordo del defunto presso i vivi, quindi è per Foscolo  un valore fondamentale della civiltà umana: e' il centro degli affetti familiari e la garanzia della loro durata dopo la morte; è la conservazione delle tradizioni di un popolo, centro dei suoi valori civili. 
  • il mito della poesia---> la poesia è per Foscolo eternatrice, cioè è il mezzo che, sfidando il tempo, può  tramandare alle generazioni successive i più grandi valori della civiltà umana. 
Tomba di Ugo Foscolo in Santa Croce - Firenze