tu discendi tutto intriso di vento.
I bei capelli caduti tu hai
sugli occhi vivi in un mio firmamento
remoto.
Nella famosa taverna
ora è l'odore del porto e del vento.
Libero vento che modella i corpi
e muove il passo ai bianchi marinai.
Tu scendi le scale annerite della taverna che frequento spesso (mia) infreddolito dal vento.
Tu scendi le scale annerite della taverna che frequento spesso (mia) infreddolito dal vento.
I tuoi bei capelli scendono sugli occhi vivaci che sembrano stelle del mio personale firmamento.
Nella celebre taverna adesso si sente l'odore del porto e del vento.
Il vento simbolo di libertà, che con le sue raffiche fa cambiare la posizione del corpo e affretta il passo dei marinai vestiti di bianco.
ANALISI METRICA
Lirica composta da un'unica strofa per 9 versi totali.
ANALISI METRICA
Lirica composta da un'unica strofa per 9 versi totali.
Ci sono 8 endecasillabi, il 9 è spezzato e scritto su due righe (remoto. / Nella famosa taverna) Metro: otto endecasillabi (il quinto dei quali è spezzato e scritto su due righe).
Non c'è una struttura rimica fissa, ma sono presenti diverse rime nella lirica (taverna/taverna -vento/firmamento)
FIGURE RETORICHE
Anastrofe= v. 1 "Le nere scale... tu discendi..." - v. 3 "i bei capelli.... tu hai"
Iperbato= v. 1 "Le nere scale.."
Apostrofe= v. 2 "tu"
Enjambement= v 3/4 "tu hai/sugli occhi" - v. 4/5 "fimamento/remoto"
Anadiplosi= v. 7/8 "vento.. vento"
Personificazione= v. 8 "Libero vento"
Ipallage= v. 9 "bianchi marinai" (marinai vestiti di bianco)
COMMENTO
L'autore descrive una scena di vita quotidiana, all'interno della taverna che è solito frequentare (mia taverna) dove entra un marinaio, portando con sè l'aria fresca della notte e l'odore del porto.
La lirica si apre e si chiude con due aggettivi in antitesi: "nere" riferito alle scale della taverna e "bianchi" riferito ai vestiti dei marinai. Questo dà alla poesia una sorta di circolarità con sensazioni visive nette e contrastanti, dove non c'è spazio per le sfumature.
E' una sorta di discesa agli inferi quella che il poeta descrive: una taverna sotterranea, probabilmente scura, fumosa, una scala annerita dagli anni, il vento freddo della notte; a far da contrasto a questo scenario piuttosto tetro è la figura che appare: il "tu" a cui il poeta si rivolge è infatti un'immagine delicata, viva, piacevole..
Nella poesia troviamo elementi legati alla sensazione olfattiva ("l'odore del porto e del vento") sia elementi che rientrano nella sfera personale delle impressioni dell'autore: i capelli sono belli, gli occhi sembrano stelle per quanto sono vivi e brillanti.
Il vento è l'elemento centrale della lirica: foriero di sensazioni e profumi, affretta il passo dei marinai, li costringe ad assumere posizioni del corpo diverse per ripararsi dalle raffiche ("modella i corpi") e in qualche modo li spinge e li guida nel loro incedere.
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