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domenica 22 novembre 2020

RIASSUNTO IL FILIPPINO DI SAROYAN

Il racconto di W. Saroyan "Il filippino" narra le vicende di un giovane ragazzo filippino che, molestato da un uomo ubriaco, finisce per compiere un gesto criminale.


TRAMA
All'interno di una sala d'attesa, dove molte persone stanno aspettando il traghetto per attraversare la baia di Oakland, un giovane filippino, in ordine e ben vestito, viene notato da un uomo bianco ubriaco che inizia ad offenderlo davanti a tutti e ad alta voce gli urla di andarsene e di non mischiarsi ai bianchi. 
Tutti i presenti si accorgono delle molestie dell'uomo, ma nessuno reagisce o fa nulla per difendere il filippino. Quando il traghetto arriva, il ragazzo sale per primo cercando un posto dove non possa essere notato, ma poco dopo vede di fronte a sé l'ubriaco e corre a rifugiarsi nelle toilette.
Qui viene subito raggiunto dall'uomo che inizia a colpire le porte di tutti i bagni per scovare il ragazzo. Il giovane si chiede come mai nessuno degli altri uomini  provi a fermarlo fino a quando si rende conto di essere rimasto solo con lui. Sentendosi braccato, prega l'uomo di andare via e di non creare problemi. 

Nel mentre, sente che la paura e l'amarezza per l'indifferenza degli altri si sta tramutando in una forte rabbia. Tira fuori il coltello che ha con sé, stringendolo forte fino a conficcarsi le unghie nel palmo della mano ed esce dal bagno, ripentendo all'uomo di andarsene. 
L'ubriaco ignora le sue parole e lo afferra per il vestito; il ragazzo allora inizia a colpirlo al fianco fino a farlo cadere a terra. 
Tornato nella sala tutti vedono le sue mani e i suoi abiti insanguinati, ma nessuno fa né dice nulla. 
Il ragazzo sa di non poter fuggire, ma prima che arrivi la polizia, si rivolge ai presenti chiedendo loro perché non lo hanno aiutato a fermare l'ubriaco prima che lui fosse costretto ad ucciderlo. 



TEMI 

I temi principali di questo racconto sono il razzismo e l'indifferenza. Il giovane, offeso e minacciato solo perché "straniero" in terra americana, appare come una vittima non solo dell'ubriaco, ma della società intera, rappresentata dai passeggeri del traghetto. Tutti, infatti, mostrano indifferenza verso il comportamento del molestatore e non offrono aiuto al giovane ragazzo, lasciandolo al proprio destino, prima di vittima e poi di carnefice. Anche dopo averlo visto sconvolto e con le mani insanguinate, infatti, non ci sono reazioni da parte dei presenti che sembrano proprio non voler vedere quanto appena accaduto. E' presente, anche se più sottinteso, il  tema della colpa: quella della vittima che per difendersi compie un atto più grave dell'offesa diventando di fatto il carnefice. 


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