Questo sonetto appartiene alla prima sezione del Canzoniere ed è indirizzato a un giovane (di cui non si conosce con certezza il nome) per esortarlo a coltivare gli studi e l'amore per la conoscenza.
La gola e 'l somno et l'otïose piume
ànno del mondo ogni vertú sbandita,
ond'è dal corso suo quasi smarrita
nostra natura vinta dal costume;
et è sí spento ogni benigno lume
del ciel, per cui s'informa humana vita,
che per cosa mirabile s'addita
chi vòl far d'Elicona nascer fiume.
Qual vaghezza di lauro, qual di mirto?
Povera et nuda vai philosophia,
dice la turba al vil guadagno intesa.
Pochi compagni avrai per l'altra via:
tanto ti prego piú, gentile spirto,
non lassar la magnanima tua impresa.
PARAFRASI
I vizi umani ((la
golosità, l'accidia e la lussuria
-->le oziose piume sono i letti, che invitano ai piaceri della carne) hanno cacciato dal mondo tutte le virtù, al punto che la razionalità dell'uomo è sviata da queste cattive abitudini; e si è così affievolito ogni positivo influsso del cielo, da cui la vita umana acquisisce forma e qualità, che ora si addita come cosa prodigiosa chiunque voglia far sgorgare un fiume dal Monte Elicona (chiunque voglia dedicarsi alla creazione poetica/letteraria).
Che desiderio di gloria e fama letteraria si trova di questi tempi?
L'amore per il sapere ormai è povero e nudo, come sostiene il volgo dedito ai vili guadagni.
Avrai pochi compagni lungo la via dei buoni studi, e io per questo ancora più insistentemente ti prego, o anima nobile, di non abbandonare mai l'onorato cammino che hai intrapreso.
ANALISI METRICA
Sonetto composto da 2 quartine e due terzine che rimano ABBA ABBA CDE DCE
Linguaggio elevato, arricchito da latinismi
FIGURE RETORICHE
Enumerazione= v. 1 "la gola e 'l somno e l'otiose piume"
Metafora= v. 4 "ond'è dal corso suo quasi smarrita" (metafora per intendere l'ignoranza in cui è sprofondato l'uomo)
Latinismi= v. 6 "humana vita"
Perifrasi= v. 8 "chi vòl far d'Elicona nascere fiume" (perifrasi per intendere i poeti--->L'Elicona
è
il monte di Apollo, dio della poesia e da esso scaturisce la
fonte della poesia) - v. 11 "la turba al vil guadagno intesa" (perifrasi per intendere la massa, il popolino)
Simbolismo= v. 9 "lauro/mirto" sono i classici simboli della fama letteraria e della gloria poetica
Personificazione= v. 10 "povera e nuda" (qualità umane attribuite alla filosofia)
COMMENTO
In questo sonetto Petrarca illustra le condizioni dell'intellettuale (per cui anche di sè stesso, in quanto uomo e poeta) assediata dalle tentazioni (i vizi capitali di cui parla nel primo verso) e dall'indifferenza del popolo, attento solo alle proprie basse occupazioni.
Il componimento è indirizzato ad un "gentil spirto" al v. 13, probabilmente un suo amico o conoscente, che viene esortato a non abbandonare gli studi letterari che ha iniziato, anche se dovrà sopportare povertà, solitudine e critiche (secondo il poeta sono queste le tipiche compagne degli intellettuali).
Nessun commento:
Posta un commento