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mercoledì 18 aprile 2018

FIGURE RETORICHE LA SERA FIESOLANA D'ANNUNZIO

Fresche le mie parole ne la sera
ti sien come il fruscìo che fan le foglie
del gelso ne la man di chi le coglie
silenzioso e ancor s’attarda a l’opra lenta
5su l’alta scala che s’annera
contro il fusto che s’inargenta
con le sue rame spoglie
mentre la Luna è prossima a le soglie
cerule e par che innanzi a sé distenda un velo
10ove il nostro sogno si giace
e par che la campagna già si senta
da lei sommersa nel notturno gelo
e da lei beva la sperata pace
senza vederla.

15Laudata sii pel tuo viso di perla,
o Sera, e pe’ tuoi grandi umidi occhi ove si tace
l’acqua del cielo!

Dolci le mie parole ne la sera
ti sien come la pioggia che bruiva
20tepida e fuggitiva,
commiato lacrimoso de la primavera,
su i gelsi e su gli olmi e su le viti
e su i pini dai novelli rosei diti
che giocano con l’aura che si perde,
25e su ’l grano che non è biondo ancóra
e non è verde,
e su ’l fieno che già patì la falce
e trascolora,
e su gli olivi, su i fratelli olivi          
30che fan di santità pallidi i clivi
e sorridenti.

Laudata sii per le tue vesti aulenti,
o Sera, e pel cinto che ti cinge come il salce
il fien che odora!

35Io ti dirò verso quali reami
d’amor ci chiami il fiume, le cui fonti
eterne a l’ombra de gli antichi rami
parlano nel mistero sacro dei monti;
e ti dirò per qual segreto
40le colline su i limpidi orizzonti
s’incùrvino come labbra che un divieto
chiuda, e perché la volontà di dire
le faccia belle
oltre ogni uman desire
45e nel silenzio lor sempre novelle
consolatrici, sì che pare
che ogni sera l’anima le possa amare
d’amor più forte.







ANALISI METRICA

Tre strofe di 14 versi, in cui si alternano endecasillabi, novenari, settenari, quinari e versi di dodici e tredici sillabe. A ogni strofa segue un terzetto, composto da un endecasillabo, un ternario (il vocativo "o Sera"), un dodecasillabo e un quinario.



FIGURE RETORICHE 

V. 1 "fresche ti sien le mie parole"= sinestesia---> accosta la sensazione tattile della frescura con la sensazione dell'udire

V. 1 "ne la sera/ti sien"= enjambement

V. 2"come il fruscio che fan le foglie" = similitudine (introdotta da "come")

V. 2 "fruscio che fan le foglie"= allitterazione della f--> riproduce il suono delle foglie al vento

V.2 "fruscio che fan le foglie"= onomatopea

V. 3 "coglie/silenzioso"= enjambement

Vv. 5-6 "s'annera" - "s'inargenta"= antitesi

V. 8 "le soglie cerule"= metafora--->indica la notte

V.8 "le soglie/cerule"=enjambement

V. 9 "distenda un velo"= personificazione, riferito alla Luna

V. 15 "viso di perla"= personificazione, riferito alla sera

Vv. 15-16-17 "Laudata sii....cielo!" =antifona

"V. 16 "grandi umidi occhi"= personificazione, riferito alla sera

V. 16 "umidi occhi"=metafora---> indica le pozzanghere 

V. 18 "dolci le mie parole"= sinestesia--> accosta la sensazione del gusto (dolci) alla sensazione dell'udire

V. 23 "rosei diti"= metafora---> indica le gemme, i germogli

V. 23 "rosei diti"= personificazione, riferito agli alberi

Vv. 32-33-34 "Laudata sii... odora!"= antifona

V. 32"vesti aulenti"= personificazione, riferito alla sera

V. 33 "cinto che ti cinge"= paronomasia (bisticcio di parole-->cinto-cinge)

V. 35 e V. 39 "io ti dirò" - "e ti dirò"= anafora

V. 37 "antichi rami/parlano"= enjambement

V. 41= "un divieto/chiuda"= enjambement

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