E' il canto di Pia de' Tolomei, inserita da Dante nel Purgatorio, fra i morti di morte violenta.
Dante e Virgilio riprendono a camminare, ma una delle anime si accorge che Dante ha l'ombra e lo indica. Dante si ferma, mentre Virgilio lo esorta ad andare avanti.
Arriva un altro gruppo di anime che cantano il salmo "Miserere" e poi domandano perché Dante abbia l'ombra. Virgilio ne spiega la ragione e li invita a parlare con Dante che potrà aiutarli raccontando la loro condizione ai familiari e, grazie alle preghiere di suffragio, far diminuire la loro permanenza in Purgatorio.
Sempre continuando a camminare le anime spiegano di essere i morti "per violenza altrui" e di essersi convertiti alla fede tardivamente.
Uno tra loro inizia a parlare: è Jacopo del Cassero, politico di Fano, ucciso dai sicari di Azzo, signore di Ferrara.
Dopo di lui si fa avanti il ghibellino Buonconte da Montefeltro, morto nella battaglia di Campaldino e adesso dimenticato da tutti i familiari. Buonconte racconta le circostanze della sua morte, in cui un angelo e il diavolo si contesero il suo corpo. Il diavolo poi, provocando un'improvvisa alluvione, fece in modo che il suo corpo fosse trascinato nell'Arno e mai più ritrovato.
Il canto termina con le parole pronunciate da Pia de' Tolomei, nobildonna senese, uccisa dall'uomo che aveva sposato.
Nessun commento:
Posta un commento