E' il capitolo del colloquio tra il Cardinal Federigo Borromeo e l'Innominato, quell'incontro che Manzoni definisce "convito di grazia" perché è il momento in cui si compie la grazia: il mutamento interiore del temibile bandito, la sua conversione e il suo abbandono alla misericordia di Dio.
Il cappellano crocifero avvisa il cardinale Borromeo che l'Innominato ha chiesto di vederlo. Dopo aver superato le perplessità del cappellano, preoccupato per la pericolosità di quell'uomo, Federigo accoglie l'Innominato.
I due restano in silenzio per qualche minuto, poi il cardinale inizia a parlare manifestando la sua gioia per quella visita inaspettata e addirittura rimproverandosi per non essere stato lui a fargli visita per primo.
L'Innominato è stupito, non si aspettava un'accoglienza così buona e misericordiosa.
Dice di non meritare tanta pietà e di non sapere perché sia andato lì, ma il cardinale sa come attutire il suo smarrimento: gli parla di Dio, della sua magnificenza e della sua carità con parole che commuovono a tal punto l'uomo da farlo scoppiare in un pianto sincero e liberatorio.
Il Cardinale è pronto ad accogliere questo momento di profondo abbandono con un abbraccio che suggella il momento più importante di tutto il capitolo: l'avvenuta conversione dell'Innominato.
Ora che si sente sollevato interiormente, l'Innominato vorrebbe subito rimediare alle tante malefatte commesse e inizia col raccontare al cardinale la vicenda del rapimento di Lucia.
Federigo si adopera immediatamente per la sua liberazione, facendo chiamare il parroco del paese in cui si trovano e Don Abbondio, parroco del paese da cui la giovane proviene.
Il cappellano crocifero va a chiamare i due prelati che vengono accolti dal cardinale, il quale comanda al primo di cercare una buona donna che si rechi al castello con una lettiga e conforti Lucia nel momento della liberazione e chiede a Don Abbondio di unirsi alla comitiva per offrire alla giovane la consolazione di un volto familiare. Don Abbondio fa di tutto per non dover andare al castello con l'Innominato di cui conosce la fama e di cui ha grande paura, ma infine è costretto ad obbedire e il piccolo gruppetto parte: la lettiga, portata dal lettighiere, con dentro la buona donna, l'Innominato e Don Abbondio a cavallo di due mule.
Lungo tutta la strada Don Abbondio si abbandona ai suoi pensieri, crucciandosi per quello che sta succedendo. Teme l'Innominato, non è sicuro delle sue vere intenzioni e non vorrebbe affatto essere lì, bensì al suo paese, al sicuro e si arrabbia con tutti i protagonisti di quella vicenda, soprattutto con Perpetua che lo ha convinto ad andare a far visita al cardinale.
Alla fine il gruppetto arriva al castello e tutti insieme si recano nella stanza dove è rinchiusa Lucia.
grazie
RispondiEliminagrazie
RispondiEliminagrazie mille
RispondiElimina