E' un romanzo poliziesco scritto da Carlo Emilio Gadda e ambientato in un sobborgo di Roma. Inizialmente il libro uscì a puntate su una rivista, poi, nel 1957, venne pubblicato in forma di romanzo.
Trama
La vicenda si svolge a Roma. Francesco Ingravallo, detto Don Ciccio, è un ispettore di polizia incaricato di indagare sul furto avvenuto in un palazzo di Via Merulana, ai danni dell' anziana contessa Menegazzi. La donna è stata aggredita in casa da un giovane, col viso coperto da una sciarpa, che le ha portato via tutti i gioielli. Pochi giorni dopo il furto, nello stesso palazzo, viene uccisa Liliana Balducci, moglie di un rappresentante di commercio che, al momento del delitto, si trova in viaggio d'affari.
Le indagini di Ingravallo lo portano al fermo di un nipote della Balducci, Giuliano Valdarena, lo stesso che ne aveva rinvenuto il cadavere all'interno dell'appartamento. A casa del giovane, infatti, vengono ritrovati alcuni gioielli di proprietà della Balducci che il commissario ritiene possano costituire una prova della sua colpevolezza. In realtà Valdarena viene scagionato da alcuni testimoni e rilasciato.
Ingravallo prosegue nelle indagini, analizzando le vicende di diversi personaggi che, in qualche modo, hanno gravitato intorno ai coniugi Balducci. Il romanzo si chiude in maniera incompiuta: nessun colpevole viene assicurato alla giustizia.
Commento
Gadda ha scritto un romanzo giallo molto moderno e innovativo: non ha una conclusione vera e propria, il finale è aperto, non c'è un colpevole. In questo è molto diverso dal romanzo dell'800 che, invece, aveva una struttura generalmente armonica e "compiuta". Questo modo di fare letteratura gialla o poliziesca è oggi molto in voga: tanti romanzi moderni si concludono con il fallimento delle forze dell'ordine mostrando l'incapacità o l'impotenza del detective a risolvere il caso. Il colpevole c'è, esiste, ma non viene rivelato e questo lascia il lettore stupito e nello stesso tempo in preda alla curiosità nel voler sapere come è andata a finire la vicenda.
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