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venerdì 3 ottobre 2014

SCHEMA SULL'EVOLUZIONE DELLA LINGUA IN ITALIA

La lingua parlata in Italia attraverso i secoli
La lingua parlata in Italia attraverso i secoli

Periodo preromano
(fino al 754 a.C.)


Si parlano le lingue dei popoli italici: etrusco, ligure, gallico, veneto, piceno, latino, osco. Fra queste si impone, in seguito alla conquista romana il

Dominio  romano
(III secolo a.C.-
IV secolo d.C.)

LATINO

Fine dell’impero romano d’Occidente
(476 d.C.)

Il latino, adeguandosi via via alle forme della lingua parlata (sermo vulgaris o latino volgare), si frantuma nelle parlate regionali

Regni romano germanici
(secoli V-X)


Il tessuto della lingua si arricchisce di apporti germanici. Nelle varie regioni vengono formandosi i dialetti, fra i quali il toscano acquista tanta preminenza da imporsi sugli altri e dando origine alla lingua italiana

Età dei Comuni
(secoli XIXIV)

Si parla nei vari dialetti. Si scrivono per lo più in latino le opere di cultura, ma l’italiano è ormai usato dai grandi scrittori (Dante, Petrarca, Boccaccio), che ne forniscono validi modelli

Età delle Signorie
(secoli XIV-XV)

Si torna allo studio del latino del periodo classico e dei grandi scrittori. Si parla italiano alla corte dei Signori, mentre i dialetti rimangono la lingua viva del popolo

Invenzione della stampa e scoperta di nuove terre
(secolo XVI)

Si discute sull’italiano (questione della lingua) e se ne fissano regole ortografiche e grammaticali. Entrano nel lessico parole nuove per indicare, ad esempio, i prodotti provenienti dal nuovo mondo.

Dominazioni straniere
(secolo XVII)

Si parla nei vari dialetti. L’italiano assorbe parole francesi e spagnole.

Illuminismo
(secolo XVIII)
Scompare il latino anche dalle opere scientifiche; resta come lingua della Chiesa

Unità d’Italia
(1860)
Si parla nei vari dialetti. Comincia la storia dell’italiano, come lingua unificata di comunicazione

Secolo XX e XI
L’Italiano si diffonde presso sempre più ampi strati di popolazione per
  • l’estendersi dell’istruzione
  • la diffusione sempre maggiore dei mass media (stampa, radio, cinema, tv, etc.)

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