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mercoledì 2 ottobre 2013

RICERCA SUL MURO DI BERLINO

La costruzione e la storia del muro di Berlino rappresentano in modo perfetto quel clima di forte tensione internazionale che si verificò durante il periodo della guerra fredda. 

Divisione della Germania dopo
la II Guerra Mondiale
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, la Germania è una nazione totalmente sconfitta: ha perso molti soldati e moltissimi civili, le sue città sono state rase al suolo e deve anche risarcire economicamente i paesi che hanno vinto la guerra. Oltre a questo, il suo territorio viene diviso in 4 zone occupate militarmente da altre nazioni: i francesi occupano la parte a sud-ovest, gli inglesi quella a nord-est, gli americani a sud e i russi ad est.
Nel maggio del 1949  Francia, Regno Unito e USA cedono la sovranità di questi territori alla neo-costituita Bunderpublik o Repubblica Federale Tedesca - meglio conosciuta come Germania Ovest. Nello stesso anno, in ottobre, Stalin risponde al nuovo assetto politico cedendo la sovranità del territorio, fino ad allora sotto il suo controllo, alla Repubblica Democratica Tedesca - o Germania Est.
Da questo momento in poi le differenze fra le due nazioni si fecero sempre più evidenti: la Germania Ovest (alleata con America ed Europa) prosperava e si arricchiva, mentre la Germania Est, a cui Stalin aveva proibito di accedere agli aiuti provenienti dal Piano Marshall, era ridotta in condizioni di povertà.
Come reagivano i cittadini della Germania Est a questa situazione?? Semplicemente cercando di fuggire nella Germania Ovest.
Molti di coloro che fuggivano erano operai specializzati che nella Germania dell'Ovest non avrebbero trovato grandi impieghi (proprio perché la Germania ovest era più ricca, più industrializzata), ma per la Germania dell'Est essi rappresentavamo, invece, una grande risorsa che il governo non poteva permettersi di perdere.

Costruzione del Muro
Nel 1952 il governo democratico tedesco provò a fermare queste ondate di emigrazione costruendo una linea fortificata lungo i confini delle due "germanie", ma rimaneva ancora un luogo da cui ogni cittadino dell'est poteva fuggire verso ovest e cioè la città di Berlino.
Erano tantissimi coloro che negli anni erano riusciti a fuggire (circa 3 milioni di persone), ma nell'agosto del 1961 si verificò un'ondata di fughe impressionanti: circa 4000 persone raggiunsero in qualche modo la parte ovest della città e questo spinse il governo comunista a fare qualcosa di concreto.
Il 13 Agosto 1961, alle prime luci dell'alba, numerose squadre di operai (russi e tedeschi dell'est) iniziarono a togliere il filo spinato che divideva in due Berlino per sostituirlo con un muro in cemento. In pochi giorni l'opera venne completata: il 16 agosto Berlino Ovest era circondata da un muro che qualche tempo dopo divenne alto 4 metri e lungo 111 chilometri. C'erano 300 torri di guardia e una cinquantina di bunker, il tutto sotto il controllo di una polizia speciale autorizzata a sparare ai fuggitivi. Lungo il muro esistevano anche delle specie di frontiere, chiamate "checkpoint", che venivano aperte alle persone in possesso di permessi speciali per transitare da un lato all'altro della città.
Il checkpoint Charlie nel 1988
Il più famoso di questi era il Checkpoint Charlie.

Tentativi di fuga
Anche se fu presto chiaro a tutti che il muro era praticamente impossibile da superare, molti continuarono a voler scappare dalla Germania dell'Est: si stima che circa 5000 persone riuscirono nell'impresa, mentre furono più di 100 coloro che morirono nel tentativo di farlo.
Il muro subì alcune modifiche nel corso della sua esistenza: divenne più spesso e più alto di com'era all'inizio, per questo anche i metodi per oltrepassarlo si andarono via via sofisticando.
All'inizio uno dei modi più semplici era quello di gettare una corda dall'altra parte, arrampicarsi e saltare di là. Tentativi più spregiudicati prevedevano lo sfondamento del muro con mezzi tipo camion, ruspe e altro. Qualche disperato provò a lanciarsi dalle finestre dei palazzi che confinavano col muro, sfracellandosi a terra. Quando il muro divenne più spesso, alcuni costruirono tunnel sotterranei che, dalla parte est, finivano nel lato ovest della città, mentre altri realizzarono dei palloni gonfiabili per volare al di là del muro.

La caduta del muro
Si può dire che la caduta del muro avvenne in modo abbastanza improvviso, quasi quanto la sua costruzione. E' vero che c'erano stati dei segnali importanti: sul finire degli anni '80 il blocco comunista si era progressivamente indebolito, ma i leader politici della Germania dell'Est erano convinti che sarebbe bastato un moderato cambiamento nella gestione economico-sociale della nazione e non certo una rivoluzione quale fu, invece, la caduta del muro di Berlino.
Tra il 1988 e il 1989, quando il comunismo iniziò a vacillare in Polonia, Ungheria e Cecoslovacchia, vennero aperti dei punti di esodo per i tedeschi dell'est che volevano recarsi ad ovest. Poi, improvvisamente, la sera del 9 Novembre 1989 un ufficiale della Germania Est proclamò che tutti i checkpoint potevano essere attraversati in maniera permanente dai cittadini dell'est che volevano recarsi a Berlino Ovest.
La gente, naturalmente, era scioccata: non potevano credere che le frontiere fossero state veramente aperte a tutti. Qualcuno si avvicinò timidamente ai checkpoint, seguito presto da una moltissima gente proveniente da entrambi i lati della città. Iniziò così una festa cui assistette tutto il mondo in diretta televisiva. Balli, canti, birra e il muro che veniva smantellato dalla gente comune con mazze, picconi e martelli.
Dopo la caduta, la nazione divisa in due venne  ufficialmente riunita il 3 Ottobre del 1990.

Per maggiori informazioni sul muro e su ciò che ne resta oggi nella città di Berlino vi rimando a questo sito.

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