Paesaggi fiabeschi, campioni dello sport o star del
cinema, versi poetici e versetti del Corano, famose moschee o miti
greci spiccano sulla carrozzeria di autobus, camion e risciò
motorizzati in un perfetto mix di immagini sacre e profane.
L'origine
di questa usanza è controversa: per alcuni risalirebbe al desiderio
di questo popolo di trasportatori, abituato a lunghi e faticosi
viaggi attraverso le montagne, di riprodurre sui propri carri
frammenti della propria vita, del proprio paese e della propria
famiglia, in modo da portare sempre con sé un ricordo di casa. Per
altri, invece, l'usanza di dipingere i camion sarebbe nata intorno
agli anni '20, quando le compagnie di trasporto locali ingaggiarono
alcuni artigiani per decorare i loro autobus e attirare così il
maggior numero di clienti. Qualunque sia l'origine, oggi è
consuetudine far dipingere il proprio mezzo da un decoratore
professionista; lavoro che può richiedere anche un paio di mesi di
lavoro e circa due volte tanto lo stipendio mensile di un
trasportatore!
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I diversi motivi ornamentali
identificano con precisione le varie etnie che popolano il paese,
così come avviene per la tessitura dei tappeti: osservando le
decorazioni di un camion, infatti, un pachistano può facilmente
distinguere la provenienza dell'autista o del proprietario del mezzo.
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Tra i camionisti pachistani è viva la
convinzione che nessun mercante che si rispetti affiderebbe mai le
proprie merci a un autista che si aggiri su un mezzo trasandato e
poco appariscente. E anche la polizia, si dice, è più incline a
fermare i camion sciatti e trascurati.
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