giovedì 29 ottobre 2020

RIASSUNTO NABUCCO DI VERDI

La storia origina dal racconto biblico della lotta del popolo ebreo contro il re babilonese Nabucodonosor

PARTE I 
L'opera inizia a Gerusalemme, nel Tempio di Salomone.
Il popolo ebreo è stremato dalla lotta contro l'esercito babilonese che spinge alle porte di Gerusalemme. Il profeta Zaccaria esorta la sua gente a continuare ad avere fede in Dio e presenta loro Fenena, figlia del re babilonese Nabucco, che è prigioniera nelle loro mani e che potrebbe offrire loro una possibilità di negoziare la pace. 
Quando Ismaele, figlio del re di Gerusalemme, vede la giovane ricorda di quando, prigioniero presso Babilonia, era stato aiutato a fuggire proprio da Fenena. Ora i due, che sono innamorati, progettano la fuga per salvare la vita della giovane.
Intanto Abigaille, sorella maggiore di Fenena, riesce ad entrare nel Tempio di Salomone insieme ad un gruppo di soldati travestiti. Anche Abigaille è innamorata di Ismaele e lancia al giovane un ultimatum: se lui giura di amarla lei farà in modo che Nabucco cessi la guerra contro il popolo ebreo, diversamente dirà a tutti che Fenena ha tradito i Babilonesi. Ismaele rifiuta la proposta facendo adirare Abigaille. 
Nabucco giunge intanto al tempio insieme al suo esercito, ma Zaccaria lo ferma minacciando di uccidere Fenena. Interviene Ismaele che strappa la ragazza dalle mani di Zaccaria consegnandola al padre che ordina ai suoi soldati di distruggere il tempio. 
A questo punto è Ismaele ad essere diventato il traditore del suo popolo. 

PARTE II

La scena è ora ambientata a Babilonia. 
Abigaille ha scoperto da alcune carte di essere figlia di schiavi e viene tenuta in prigionia. Nabucco vuole riprendere la guerra contro gli ebrei e nomina al suo posto Fenena che ordina la liberazione degli ebrei per amore di Ismaele. 
Il sacerdote di Belo, allora, racconta tutto ad Abigaille e, per far sì che la giovane prenda lei la guida del regno, mente dicendole che Nabucco è stato ucciso in guerra. 
Abigaille allora irrompe a corte ed ordina a Fenena di consegnarle la corona, ma torna in quel momento Nabucco che si dichiara non solo Re di Babilonia, ma Dio stesso e minaccia di uccidere tutti gli ebrei. 
In preda al delirio, viene colpito da un fulmine che fa cadere a terra la sua corona, prontamente raccolta da Abigaille, che si autoproclama unica regina di Babilonia. 

PARTE III

Ora che Abigaille è regina intende sterminare tutti gli ebrei. Quando Nabucco viene portato presso il trono la giovane vuole che firmi la sentenza dei condannati a morte, fra cui c'è anche la sorella Fenena. Nabucco non vuole firmare, ma Abigaille ribadisce che Fenena ha tradito il popolo babilonese e che non potrà essere salvata. Il re allora cerca le carte che dimostrano l'origine di schiava di Abigaille, ma la ragazza riesce a distruggere la pergamena. Ormai senza prove per dimostrare che Abigaille non ha diritto al trono Nabucco viene arrestato  e chiede perdono e pietà senza essere ascoltato. Tutto sembra ormai perduto per il popolo ebreo che, intonano il coro "Va' pensiero" ricordando la loro terra perduta. Zaccaria, però, li invita a non perdere mai la fede e la speranza in Dio.  

PARTE IV
Viene il giorno dell'esecuzione. Nabucco sente le grida di Fenena e la vede in catene, condotta verso la morte. Allora si getta in ginocchio, chiedendo perdono e aiuto al Dio degli ebrei. Le sue preghiere vengono ascoltate: arriva infatti Aballo, suo servitore fedele, che, insieme ad un gruppo di soldati, lo sprona ad andare a salvare la figlia e a riprendersi il trono. Nabucco arriva pressoi giardini dove avverrà l'esecuzione e proclama la sua conversione all'ebraismo. In quel momento la statua di Belo si infrange e tutti gridano al prodigio divino. Nabucco è acclamato come unico re e Abigaille si avvelena chiedendo il perdono di Fenena e la pietà di Dio.



lunedì 26 ottobre 2020

FRASI CON IL COMPLEMENTO DI LUOGO

 Frasi con il complemento di stato in luogo

1) Oggi ci siamo fermati in hotel perché stava piovendo

2) Le mie amiche hanno dormito a casa mia nel weekend

3) Sul tavolo ci sono dei bicchieri da mettere a lavare

4) Nel libro che ho regalato a mio figlio ci sono delle bellissime illustrazioni

5) Se hai tempo ci vediamo più tardi al bar


Frasi con il complemento di moto a luogo

1) Sto andando dal dottore. Mi accompagni?

2) Arrivando in centro a piedi si ha una magnifica visuale dei monumenti

3) Mentre tornavo a casa ho incontrato tua sorella

4) Il treno per Milano è già partito 

5) Per il matrimonio di Lucia andremo in campagna


Frasi con il complemento di moto da luogo

1) I miei genitori stanno tornando da Barcellona

2) Uscendo da scuola ho visto Roberto

3) Una volpe è sbucata fuori dalla tana

4) Appena torno dagli Stati Uniti ci vedremo per un aperitivo

5) Siamo partiti dal porto di Genova per la Sardegna


Frasi con il complemento di moto per luogo

1) Passando per un vicolo stretto siamo arrivati nella piazza

2) Abbiamo trovato un guado e ci siamo avventurati attraverso il fiume

3) Molte strade di New York passano per Central Park

4) Una gran mole di traffico navale passa per il canale di Panama

5) Avrei preferito passare per la campagna provenzale invece che viaggiare  in aereo




venerdì 23 ottobre 2020

ANALISI AUTUNNO DI GIANNI RODARI


AUTUNNO


Il gatto rincorre le foglie
secche sul marciapiede.
Le contende (vive le crede)
alla scopa che le raccoglie.

Quelle che da rami alti
scendono rosse e gialle
sono certo farfalle                
che sfidano i suoi salti.

La lenta morte dell'anno
non è per lui che un bel gioco,
e per gli uomini che ne fanno
al tramonto un lieto fuoco.


Parafrasi

Il gatto gioca con le foglie secche cadute sul marciapiede, scambiandole per prede da cacciare, mentre vengono raccolte dalla scopa di qualcuno.
Le foglie rosse e gialle che cadono dai rami più alti gli sembrano farfalle incaute che non temono la sua agilità (visto che proverà ad afferrarle).
Le foglie secche sono per lui solo un gioco divertente, gli uomini invece ci faranno un fuoco scoppiettante a fine giornata. 

ANALISI METRICA 
Lirica composta da 12 versi (di vario metro: ci sono novenari, settenari, ottonari) divisi in 3 strofe. Lo schema metrico è ABBA CDDC EFEF 

FIGURE RETORICHE
Enjambement: v. 1 "le foglie/secche"
Personificazione: v. 4 "la scopa che le raccoglie" (è l'uomo che spazza e raccoglie le foglie) - v. 7 "farfalle... che sfidano i suoi salti" - v. 12 "un lieto fuoco
Metafora: v. 9 "La lenta morte dell'anno", qui è rappresentata dalle foglie secche (e per estensione dall'autunno che fa seccare le foglie), ma è anche metafora della vita che si avvicina alla sua fine.
Anastrofe= v. 3 "vive le crede" - v. 11 "al tramonto un lieto fuoco
Sinestesia "v. 12 "un lieto fuoco"  

ANALISI E COMMENTO
La lirica descrive un particolare momento dell'anno, l'autunno, attraverso una scena di vita quotidiana. Siamo in città (lo presumiamo dal fatto che ci sia un marciapiede) dove un gatto si diverte a giocare con le foglie secche che qualcuno sta raccogliendo con la scopa. La prima strofa è ricca di termini relativi al movimento (rincorre- contende- raccoglie), lasciando un'impressione giocosa e vivace. I primi quattro versi rappresentano quindi un momento felice e spensierato (del gatto, ma per estensione anche dell'uomo).  La strofa ben descrive l'infanzia e la gioventù dell'uomo che vengono rappresentate dal gioco e dalla spensieratezza. 
I versi successivi descrivono invece il lento cadere delle foglie come fossero farfalle imprudenti, che non hanno paura di essere catturate dal gatto. Se nella prima strofa la sensazione principale era quella del movimento, qui prevale il senso della vista: ci sono i colori delle foglie in autunno (rosse e gialle) e ci sono i colori delle farfalle. 
Nell'ultima strofa si descrive infine l'autunno, quasi la fine dell'anno e quasi la fine della vita per l'uomo. L'impressione finale non è però di tristezza come si potrebbe aspettare: il "lieto fuoco", infatti rivela una serena accettazione dello scorrere del tempo e quindi anche della vecchiaia. 

martedì 20 ottobre 2020

RIASSUNTO UNA MODICA INVASIONE DI LOCUSTE DORIS LESSING

Il racconto "Una modica invasione di locuste" di Doris Lessing fa parte della raccolta "Racconti Africani" pubblicata per la prima volta nel 1955.


Trama 

Le vicende sono ambientate in una fattoria africana dove Margaret, la protagonista, vive con il marito Richard e l'anziano suocero Stephen. La fattoria è ben gestita dai due uomini che insieme, pur lamentandosi delle politiche agricole dello Stato, riescono comunque a tirare avanti dignitosamente.
Margaret non sa quasi nulla della vita di campagna avendo sempre vissuto in città, ma osserva e ascolta le conversazioni degli uomini per cercare di capire il più possibile. 
Un giorno Margaret sente il marito e il suocero parlare dell'arrivo delle locuste che, seguendo un ciclo di 7 anni, stanno per ricomparire nella loro zona. 
Quando lo sciame arriva, tutti i lavoratori della fattoria si attivano per scacciarle facendo rumore e accendendo fuochi per creare del fumo, molto fastidioso per gli insetti.
Margaret è spaventata, non sa cosa fare, non sa cosa succederà alla loro fattoria e il suocero le spiega che quasi sicuramente il loro raccolto andrà distrutto.
Infatti, nonostante tutti gli sforzi, le locuste invadono i campi posandosi ovunque e iniziando la loro azione distruttrice.
Stephen afferma che tutto è perduto e che la fattoria andrà in rovina. A questo punto Margaret si sorprende a pensare che forse torneranno a vivere in città, anche se ritiene questa possibilità molto difficile perché il suocero ha sempre fatto l'agricoltore e forse non si potrebbe adattare alla vita cittadina.
Dopo 24 ore, così come erano venute, le locuste volano via, lasciando dietro di loro un paesaggio devastato. Margaret sente di essere sopravvissuta ad una guerra, mentre Richard e il padre commentano che l'invasione avrebbe potuto essere molto peggiore. 


ANALISI E COMMENTO
Il racconto di Doris Lessing presenta il tema della lotta uomo-natura, della perseveranza, della tenacia e dell'impotenza. Per mostrare l'incredibile forza della natura l'autrice si serve di un lessico "guerresco": ad esempio, le locuste sono spesso chiamate "esercito" e paragonate ad una flotta aerea; per descrivere la loro azione si parla di "cadaveri e feriti", proprio come avviene in guerra. 
Nonostante la forza devastatrice di questa calamità gli uomini non si arrendono: così come Richard e il padre, pur lamentandosi spesso del Governo e delle difficoltà del loro mestiere, continuano a fare gli agricoltori, allo stesso modo affrontano le locuste ben sapendo di uscirne sconfitti, ma lo fanno con tenacia e perseveranza. 
Nessuno, alla fattoria, pensa mai di smettere di lottare contro quanto sta loro capitando, anzi si parla già di cosa bisognerà fare dopo: piantare nuove coltivazioni, nuovi alberi, etc. 
Mentre Margaret è una figura quasi impotente rispetto agli altri e, alla fine del racconto, sente di essere  sopravvissuta ad una guerra, il marito e il suocero ritengono che sarebbe potuta andare molto peggio. 
Così come il ciclo delle locuste, che a intervalli più o meno regolari arrivano a devastare i raccolti, anche per l'uomo ci sono momenti di successo, altri di serenità e altri di dura sconfitta.


NARRATORE
Il narratore è esterno e omnisciente

FABULA E INTRECCIO
Nel racconto fabula e intreccio coincidono quasi sempre. Ci sono però dei flashback che richiamano alla vita cittadina di Margaret e al passato di agricoltore del vecchio Stephen. 

TEMPO
La storia si svolge in circa 24 ore ed è ambientata negli anni '40 (periodo coloniale)

SPAZIO
La storia si svolge in una fattoria della Rhodesia, stato africano oggi chiamato Zimbabwe. L'ambiente svolge un ruolo molto importante nel racconto: ci viene descritto un cielo talmente blu da costringere la protagonista ad abbassare gli occhi, un paesaggio spesso arido e seccato dal sole, una natura invece rigogliosa e verde al tempo delle piogge. 









lunedì 19 ottobre 2020

20 FRASI CON IL VERBO ESSERE IN FUNZIONE DI COPULA

 Alcune frasi con il verbo essere in funzione di copula

1) La lezione è stata interessante

2) Pietro è l'amico più caro che ho mai avuto

3) I ragazzi sono attenti e seguono l'insegnante in silenzio

4) La rosa è uno dei fiori più profumati

5) Laura Pausini è una cantante molto famosa

6) Mio fratello è vivace e birichino

7) Dante Alighieri è stato un poeta del 1300

8) Ieri sera le vie del centro erano piene di gente

9) Enrico sarà mio marito a Marzo del prossimo anno

10) La volpe è un animale furbo 

11) Gli studenti che vedi là in fondo sono tutti universitari

12) Greta è molto brava in tutte le materie

13) La tua risposta non era corretta

14) Non sono molto intelligenti a comportarsi così 

15) Siete stati veloci ad arrivare alla festa

16) I miei genitori sono davvero una coppia molto unita

17) La mostra su Van Gogh sarà l'evento dell'anno nella mia città

18) Giulio Cesare fu imperatore a Roma

19) Le albicocche che hai raccolto non sono ancora mature

20) Corrado è un medico scrupoloso e preparato





martedì 13 ottobre 2020

ANALISI POESIA AGONIA DI UNGARETTI

AGONIA


Morire come le allodole assetate 
sul miraggio 

O come la quaglia 
passato il mare 
nei primi cespugli 
perché di volare    
non ha più voglia 

Ma non vivere di lamento 
come un cardellino accecato


PARAFRASI

Sarebbe meglio morire come le allodole che scambiano per acqua quello che è solo uno specchio. 
O come la quaglia che, dopo aver attraversato il mare, non ha più la forza di volare e muore sfinita appena toccata terra ("primi cespugli").
Piuttosto che vivere in gabbia, infelice (di lamento), come un cardellino che gli uomini hanno reso cieco.  

ANALISI METRICA

Lirica composta da 9 versi liberi divisi in tre strofe. 
Non ci sono rime vere e proprie, a parte nel 4° e 6° verso (mare-volare).
Nella seconda strofa si possono però notare delle consonanze (quaglia - cespugli - voglia) dove si ripete appunto "gli".
La lirica ha una struttura circolare: inizia e termina con un paragone (una similitudine) di tipo naturalistico. 

FIGURE RETORICHE

Similitudine= v. 1 "come le allodole assetate" - v. 9 "come un cardellino accecato
Allitterazione= v. 1 "allodole" (allitterazione della L) e "assetate" (allitterazione della S)
Enjambement= v. 1 "assetate/sul miraggio
Metafora= v. 2 "sul miraggio", cioè sugli specchietti che vengono utilizzati per catturare questa specie di uccello - v. 5 "primi cespugli" (indicano la terraferma, il primo approdo sicuro dopo la migrazione)
Inversione= vv. 7-8 "di volare/non ha più voglia


COMMENTO

La lirica fa parte di Allegria di naufragi, la prima raccolta di poesie di Ungaretti, iniziata nel 1916 e pubblicata una prima volta nel 1931, a cui seguirono molte altre edizioni in quanto il poeta continuerà a rivedere e a rimaneggiare l'opera fino alla morte. Allegria di naufragi è composta da cinque gruppi di poesie: Ultime, Il porto sepolto, Naufragi, Girovago e Prime.
E del primo gruppo, Ultime, fa proprio parte la lirica Agonia che, rappresenta, attraverso l'esistenza di tre specie di uccelli, la parabola dell'uomo. 
Agonia fu scritta prima del coinvolgimento personale del poeta nella guerra del 15-18 e si colloca fra le sue poesie "interventiste". Pur avendo affermato di non amare la guerra, Ungaretti sostenne con fervore la campagna interventista dell’Italia nel primo conflitto mondiale. Sembrerebbe una contraddizione, ma una spiegazione possibile possiamo trovarla proprio in questa poesia dove il poeta afferma che è meglio morire per aver creduto in un’idea, per avere speso le proprie forze inseguendo un sogno, che continuare a vivere chiusi in una gabbia, lamentandosi e recriminando senza alcun desiderio, senza alcuna prospettiva sul futuro. Il ritmo della poesia è spezzato dalla brevità dei versi, che sembrano quasi un singulto e che ben rendono l'idea di un'esistenza difficile e dolorosa. Dolore che accomuna, anche se diversamente, gli uccelli che vengono nominati nel testo: tutti e tre, infatti, per cause diverse vanno incontro ad una fine tragica, ma è chiaro l'apprezzamento del poeta verso chi riesce comunque a compiere uno sforzo, chi ha una meta e cerca di raggiungerla pur pagando con la propria vita.