venerdì 26 gennaio 2018

TESINA SULLA FAMIGLIA

Storia=Fine della Seconda Guerra Mondiale e Costituzione Italiana (focus articolo 29)
Geografia=Il Giappone (si collega alla II Guerra Mondiale) con focus su famiglia giapponese
Italiano=Giovanni Pascoli e il nido familiare
Inglese=The Royal Family
Francese= Il Naturalismo francese (Zola, Maupassant e i loro romanzi "sociali")
Scienze= Il DNA
Tecnologia=La domotica
Arte=De Chirico "La famiglia del pittore"
Musica=Cat Stevens "Father and son"
Ed. Fisica=L'importanza dello sport nell'educazione familiare


ALTERNATIVE
Storia=La famiglia durante gli anni del Fascismo
Storia=Famiglie italiane e boom economico degli anni '60
Geografia=La Cina (focus sul controllo delle nascite)
Italiano=Carducci "Pianto Antico"
Verga=I Malavoglia
Pirandello= La famiglia come prigione
Inglese=Jane Austen "Pride and Prejudice"
Scienze=La riproduzione
Tecnologia=Il riscaldamento domestico tramite i pannelli solari
Arte= Van Gogh "I mangiatori di patate"
Arte=Picasso "La famiglia Soler"
Musica=The Cranberries "Ode to my family"




mercoledì 24 gennaio 2018

DIFFERENZA BRING E TAKE

Sia BRING che TAKE significano "portare", ma-->

  • TAKE significa portare from here to there (da qui a là)
  • BRING significa portare from there to here (da là a qui)

Esempi:

  • Are you going to school? Take your books (from here to school)
  • Are you going to the garage? Can you bring me a hammer? (from the garage to me)
  • You must take your passport when you travel (from your house to the place you go)
  • Come to my house and bring your guitar (from your house to mine)


ESERCIZIO

In base a quanto detto, prova a svolgere l'esercizio inserendo opportunamente i verbi take o bring 
Per la soluzione clicca sul pulsante


1) Are you going to the centre? ............ an umbrella. It's raining


2) I will ...........you a present from Rome


3) Are you going to the kitchen? ......... me some wine, please


4) I'm going to ........... my coat to the cleaner


5) .......... that dog away!!


6) When you go out can you .......... me a newspaper?


7) ......... this book to the teacher in the hall downstairs


8) He ......... me to dinner


9) Yesterday he .......... me some flowers


10) Do you want me to ............ you to the airport?






sabato 20 gennaio 2018

SPIEGAZIONE CROLLO WALL STREET

Prima di iniziare facciamo un po' di chiarezza sulla terminologia

Azione (o titolo azionario)= è un pezzettino (una quota) di una società che chiunque può comprare diventando così "socio" di una determinata azienda che ha appunto scelto di quotarsi in Borsa (cioè di "vendersi in quote, in piccoli pezzetti").
A questa pagina potete trovare l'elenco delle società attualmente quotate presso la Borsa Italiana: ci sono banche, assicurazioni, squadre di calcio, marchi di abbigliamento, etc.
Le azioni vengono vendute in "pacchetti" di un certo numero (lotto minimo), ma in alcuni casi è possibile acquistare anche un singolo titolo azionario.
In questa foto vedete alcune informazioni sulla
Microsoft, fra cui anche il valore di una singola azione che è
(al momento della stesura di questo articolo) di 71, 72
 dollari americani. 
Le cifre in rosso segnalano
che il titolo è in perdita, rispetto a ieri, di 0,86 centesimi

Ma cosa significa diventare socio di un'azienda? Significa che i soldi che abbiamo speso per comprare quelle azioni ora andranno a far parte del capitale sociale (cioè dei soldi che l'azienda può utilizzare in vario modo) e noi potremo godere di alcuni diritti amministrativi (ad esempio il diritto di voto nelle decisioni dell'azienda) e patrimoniali (ad esempio partecipare ai guadagni che l'azienda produce).

La Borsa è il luogo (un tempo fisico ora più che altro virtuale) dove effettivamente si comprano e si vendono i titoli azionari.
Ogni grande capitale finanziaria ha la sua Borsa: Wall Street è il nome della strada dove ha sede la Borsa newyorchese (che in realtà si chiama New York Stock Exchange), Piazza Affari è la sede della borsa di Milano, etc.


Situazione economica USA dopo la prima guerra mondiale.

Negli anni '20 (dopo la fine della Prima Guerra Mondiale) gli Stati Uniti vissero un momento di grande floridezza economica: la produzione industriale aumentò del 64%, la produttività del lavoro del 43%, i profitti del 76% e i salari del 30%. Tutti questi numeri significano semplicemente che gli USA conobbero in quegli anni una crescita economica senza precedenti: si diffusero beni di consumo come radio, automobili, frigoriferi, lavatrici...
Sull'onda di questo entusiasmo e della fiducia nel benessere e nella ricchezza facile, anche il mercato finanziario iniziò la sua incredibile crescita. Tutti si arricchirono comprando e vendendo azioni e presto venne coniata l'espressione ancora oggi in uso "giocare in Borsa", perché tutto questo era proprio visto come un gioco: facile, divertente, remunerativo.

Ora cerchiamo di capire cosa successe nel 1929 e perché il sistema finanziario della borsa di Wall Street ad un certo punto crollò.

Ad un certo punto l'andamento del mercato azionario si staccò dall'economia reale, cioè dal reale valore delle società quotate in borsa: le azioni venivano vendute e comprate come un bene che aveva valore in se stesso, senza che al prezzo delle azioni corrispondesse un valore reale (cioè ai redditi che l'azienda effettivamente produceva per i soci).
Per di più, tutte le transazioni non avvenivano in contanti, ma a credito... cosa significa questo?
Che la maggior parte degli investitori, oltre a farsi fare un prestito dalla banca per comprare i titoli, pagava solo il 10% del loro prezzo, dando come garanzia proprio il valore del titolo che andavano ad acquistare. Le banche, naturalmente, erano ben contente di concedere questi prestiti perché guadagnavano molto sugli interessi (circa il 10-12%)

Un esempio in cifre:
Un investitore si fa prestare 10.000 dollari per comprare azioni.
Paga alla banca 1.000 dollari subito (il 10%).
Si fa fare un prestito per i restanti 9.000 (dando in garanzia il valore stesso del titolo!!)
La banca guadagna il 10% di interesse su quei 9.000 dollari (cioè 900 dollari).
Quindi l'investitore si ritrova con--> 
1000 dollari in meno in tasca.
9.900 dollari di debito con la banca.
100.000 dollari virtuali di azioni che ha acquistato.

La cosa importante da capire è che questi 100.000 dollari su cui si basa tutta la sua ricchezza e il suo guadagno sono appunto "non reali", non corrispondono ad un valore economico reale dell'azienda.

Comunque sia, per un certo periodo, il sistema funzionò.
Seguendo il nostro esempio l'investitore comprava azioni e le rivendeva quasi subito--> in pochissimo tempo aveva guadagnato 90.000 dollari.
A volte ripagava subito il debito con la banca, più spesso si faceva prestare altro denaro e ripartiva con un altro investimento.. altro prestito, altro acquisto di azioni, altra vendita, altro guadagno altissimo e così via..

Questo esempio, semplicistico, va moltiplicato sia nel numero degli investimenti (tutti giocavano in borsa: casalinghe, operai, industriali, impiegati... tutti!) sia nelle cifre, altissime, che venivano impegnate in questi scambi di denaro..

Il dato che emerge è questo: nessuno tirava fuori realmente dei soldi---> queste transazioni (di somme molto grandi!!) erano per lo più "virtuali".. si diventava ricchi comprando e vendendo "titoli" (le azioni) a cui non corrispondeva più un valore reale sul mercato e la cui somma per iniziare ad investire era frutto di un prestito (debito!) bancario..

Molti investirono praticamente tutto il loro patrimonio nella borsa, perché era visto come un sistema sicuro e di facile arricchimento (ed in effetti lo fu, fin tanto che le cose andarono bene e la finzione resse...).. quindi i cosiddetti "ricconi" di quel periodo erano in realtà fortemente indebitati con le banche, ma vivevano tranquilli perché sapevano di avere un grande valore in titoli azionari che avrebbero potuto vendere in qualsiasi momento recuperando i soldi (come vedremo non funzionerà esattamente così!)

La situazione delle aziende

Anche per le aziende di cui si compravano le azioni la situazione era "finta" allo stesso modo: erano compagnie super-valutate, il cui valore borsistico/azionario non corrispondeva al valore reale dell'azienda e ai profitti che poteva garantire ai propri soci a fine anno.
Pensate ad un'azienda che a fine anno può effettivamente dividere 100 dollari di profitti coi propri soci (perché quello è realmente quanto è rimasto a bilancio come profitto), ma si trovi davanti a un valore in titoli di 10.000 dollari!!

Il sistema crolla

Ad un certo punto il sistema iniziò a crollare. E lo fece rapidamente, con conseguenze tragiche.
Perché ad un certo punto avvenne questo crollo? Non si poteva andare avanti all'infinito visto che il sistema funzionava e tutti diventavano ricchissimi?
No, non si poteva: le banche (alcune, non tutte!) iniziarono a rendersi conto della portata di quella enorme speculazione finanziaria (nel 1929 le banche statunitensi si erano "esposte" per 6/7 miliardi di dollari!) ciò significa che avevano avevano crediti enormi da riscuotere e chiesero ai loro clienti di rientrare di quel famoso "margine" che ancora non era stato pagato---> ricordate che agli investitori era permesso acquistare azioni pagando solo il 10% del valore? Ebbene ora veniva chiesto loro il pagamento del restante 90%.
Ma gli investitori, lo sappiamo, erano ricchi soprattutto virtualmente, cioè perché possedevano azioni che "teoricamente" valevano molti soldi. Quindi, per recuperare il denaro e rientrare dei loro debiti con le banche, gli investitori iniziarono a vendere azioni....
prima uno poi un altro e un altro ancora e così in una catena senza fine, gli investitori iniziarono a vendere, generando un effetto domino che coinvolse tutto il mercato azionario newyorchese, ma questa volta al ribasso...
Tutti vendevano azioni che nessuno comprava e il valore di ogni singola azione crollava sempre più.. Pensate di voler vendere un'azione che avete pagato 1000 dollari e che nessuno voglia comprarla a quella cifra... ad un certo punto, pur di recuperare qualcosa, siete costretti a vendere la vostra azione a 10 dollari... I vostri 10 milioni di dollari in titoli diventano così improvvisamente 100.000 dollari... ma il debito con le banche ammontava a molto, molto di più.. perché era stato contratto sulla base di quel margine che ora voi non riuscite più a saldare... vi mancano improvvisamente 9 milioni e 900 mila dollari...

Fu così che immense fortune furono dilapidate in una sola giornata, i famosi ricconi si ritrovarono all'improvviso senza più un dollaro e molti di loro scelsero di suicidarsi per non dover affrontare una tale rovina economica.

Disoccupati in fila presso l'ufficio di collocamento
Naturalmente ci furono tentativi da parte del governo (in accordo con i maggiori istituti di credito) di frenare la caduta di tutto il sistema finanziario, ma poco poté essere fatto. In breve tempo la crisi coinvolse tutto il popolo americano (e anche europeo): sia ricchi che poveri si trovarono a vivere uno dei momenti economici più difficili della storia americana.
Fu solo qualche anno più tardi, grazie al programma del New Deal messo in atto dal presidente Roosevelt, che gli Stati Uniti poterono risollevarsi dal baratro in cui erano precipitati.





lunedì 15 gennaio 2018

FRASI CON IL PRESENT PERFECT

Alcune frasi con il present perfect in forma affermativa, negativa e interrogativa


Forma  affermativa

1) I've ( I have) visited Rome many times
2) She's (She has) gone to the supermarket
3) We've read that book
4) They've studied history  today
5) We've already seen that movie
6) He's been to the cinema with Laura
7) John has fallen from the stairs
8) Mary has baked a cake
9) Johnny Depp has appeared in many films
10) Bob has gone to Chicago
11)I've called the police
12)Andrea Camilleri has written many books
13)You have never eaten Japanese food
14) Mark has eaten pizza in Naples
15)They've been abroad two times

Forma negativa

1)You haven't answered my question
2) She hasn't invited me to the party
3)I haven't finished my homework in time
4)They haven't seen Paul for a long time
5)We haven't listened to her new CD
6)Mark hasn't forgotten Jane
7)I haven't seen my sister recently
8)You haven't played with us
9)He hasn't sent email
10)We haven't watched TV
11)Luke hasn't shouted so loud
12)I haven't eaten cereals
13)They haven't walked along the lake
14)Bob hasn't cut his finger
15)We haven't seen the Eiffel Tower


Forma interrogativa

1)Have you seen that film before?
2)Have they played tennis?
3)Has he eaten the whole cake?
4)Has dad worked in the garden?
5)Have you enjoyed the ballet?
6)Have we tried the new game?
7)Has she won the match?
8)Have I completed my work?
9)Have you written an email?
10)Has Bob bought a bike?
11)Have we finished our chocolate?
12)Has Laura drunk too much coffee?
13)Have I already visited this place?
14)Have you ever been in London?
15)Have they written a poem?



venerdì 12 gennaio 2018

REGOLE PER LA PUNTEGGIATURA

Premettendo che i segni di interpunzione non sono sempre indispensabili e che a volte la punteggiatura può essere usata in modo soggettivo (perché sul rigore logico spesso prevale il fattore stilistico, cioè l'esigenza di dare maggior risalto a questa o a quella parte del discorso o perché magari si vuole riprodurre il modo in cui il pensiero si svolge nella mente), ci sono dei casi in cui essa si rivela assolutamente necessaria.

Vediamo le regole più comuni nell'uso della punteggiatura.


LA VIRGOLA  SI DEVE USARE


  • negli elenchi  (ho comprato latte, pasta, biscotti)
  • nelle proposizioni coordinate per asindeto  (Dai parla, raccontami tutto!)
  • nelle ripetizioni (Vai, vai pure dove vuoi)
  • prima e dopo un vocativo (Laura, non dimenticarti il pane - Dimmi, Laura, cosa hai visto?)
  • prima e dopo gli incisi (Laura, ragazza ben educata, saluta sempre tutti)
  • nelle date e negli indirizzi dopo il nome del luogo e della via (Milano, 20 Settembre 2017 - Via Roma, 15)
  • dopo un'affermazione o una negazione (sì, ho capito - no, non scusarti con me)
  • prima di "ma", "invece", "però" (Arrivai, ma non c'era nessuno. Sembrava bello, ma ha piovuto)


LA VIRGOLA NON SI DEVE USARE
  • fra soggetto e verbo (Laura mi ha detto, quello che è successo ieri)
  • fra verbo e complemento oggetto (Laura guarda, tanti programmi in televisione)
  • prima del pronome relativo "che", "il quale" (Amo i film, che raccontano la guerra)

IL PUNTO E VIRGOLA SI USA

  • per separare le proposizioni composte da più verbi troppo lontani da loro per essere divisi solo dalle virgole, soprattutto se di queste si è già fatto abbondante uso. (I ragazzi si erano messi a giocare, alcuni mangiavano, tanti stavano in piedi di fronte al tavolo; altri invece non erano neppure entrati, stavano sulla porta, guardavano.)

I DUE PUNTI SI USANO

  • per spiegare più ampiamente ciò che è stato detto (Laura era molto triste: aveva appena detto addio al suo fidanzato)
  • per iniziare un elenco (Per la festa ho comprato di tutto: piatti, bicchieri, posate, palloncini)
  • per introdurre il discorso diretto (La mamma ci ha detto: "Non sporgetevi dal balcone")
  • per sostituire una congiunzione subordinante (Non sono uscito: pioveva--> Non sono uscito perché pioveva)

I DUE PUNTI NON SI POSSONO USARE
  • dove non si potrebbe mettere il punto fermo (Per la festa ho comprato: piatti, bicchieri, posate)

IL PUNTO FERMO SI USA 

  • quando il pensiero è stato compiutamente espresso e si passa ad altro argomento o ad altre considerazioni. 
Dopo il punto si può anche andare a capo, se si vuole dare maggiore risalto al passaggio di argomento. 

Ora provate ad esercitarvi seguendo le regole appena esposte----> qui 



mercoledì 10 gennaio 2018

TESINA SU STEVE JOBS

Storia=La terza rivoluzione industriale
Geografia= La Siria (il padre biologico di Steve Jobs era siriano)
Italiano=La letteratura digitale
Inglese=The Silicon Valley
Francese=Bansky (ha ritratto Jobs su un murale di Calais)
Scienze=L'elettricità
Tecnologia=I mezzi di comunicazione di massa
Arte=La calligrafia
Musica=Imagine di John Lennon
Ed.Fisica=I disturbi dell'alimentazione


ALTERNATIVE

Storia=La Seconda Guerra Mondiale (focus su Alan Turing)
Storia=Gli anni '80 e la fine della Guerra Fredda
Geografia= Gli Stati Uniti
Italiano=Gabriele D'Annunzio (visionario e comunicatore come Steve Jobs)
Inglese=Sintesi del discorso di Steve Jobs alla Stanford University
Francese=Il Carrousel du Louvre (dove si trova il negozio Apple parigino)
Tecnologia=L'informatica
Tecnologia=Il touch screen
Tecnologia=Il cinema di animazione (focus sulla Next)
Arte=L'estetica Apple
Musica=La playlist favorita di Steve Jobs
Musica=La partecipazione degli U2 al progetto e alla realizzazione di Itunes


martedì 9 gennaio 2018

RIASSUNTO CARMINA BURANA

I Carmina Burana, che appartengono al filone medioevale della poesia goliardica, sono circa 300 canti in prevalenza anonimi scritti in latino, tedesco e francese tra il 1100 e il 1200.
Furono ritrovati solo all'inizio del 1800 in un monastero vicino a Monaco di Baviera.
La loro diffusione è da attribuirsi ai Clerici vagantes ("chierici vaganti") cioè a quegli studenti girovaghi che, nel Basso medioevo, si spostavano in varie parti d'Europa per poter seguire le lezioni presso le università.
Erano definiti "chierici" perché godevano di alcuni privilegi ecclesiastici, ma in realtà conducevano una vita irrequieta e seguivano una condotta morale tanto discutibile da attirarsi le ire degli ambienti ecclesiastici.

I temi principali dei Carmina Burana (e della poesia goliardica in genere) sono il vino, il gioco e i piaceri dell’amore.
Emerge chiaramente anche il rifiuto della ricchezza e la sferzante condanna della curia romana, i cui membri erano più dediti alla ricerca del potere che alla professione religiosa.

A livello metrico i canti riprendono le strutture del metro latino ma con una differenza fondamentale: la poesia classica, infatti, era composta con una metrica quantitativa, ossia sull’alternanza di sillabe lunghe e brevi; nei Carmina Burana, invece, compare una metrica ritmica basata sugli accenti (come quella italiana) e anche sulla rima (sconosciuta alla poesia classica).

Il termine Carmina Burana fu introdotto in occasione della prima pubblicazione del manoscritto in cui i canti sono contenuti, il Codex Latinus Monacensis o Codex Buranus, che è attualmente custodito nella Biblioteca Nazionale di Monaco di Baviera.
Alcuni di questi canti furono musicati nel 1937 dal compositore tedesco Carl Orff che ne fece un'importante opera musicale.

Cliccando sul video sotto potete ascoltare il canto "O Fortuna" nella versione musicata da Carl Orff



lunedì 8 gennaio 2018

RIASSUNTO PANE NERO DI VERGA

"Pane Nero" fa parte delle Novelle Rusticane e racconta la storia di una famiglia contadina caduta in  disgrazia dopo la scomparsa del capofamiglia, compare Nanni, a causa della malaria.
Alla morte del padre il figlio Santo decide di trasferirsi insieme a sua moglie, detta la Rossa, nella casa paterna per accudire la madre ormai anziana e di tenere con sé la sorella più piccola, Lucia.
L'altro fratello, Carmenio, va invece lontano da casa per fare il pastore.
Lucia non è felice di restare in casa del fratello e preferirebbe andare a servizio così da poter mettere insieme la dote e trovare marito, ma il fratello non vuole.
Lucia per un periodo viene corteggiata da un giovane che guadagna qualche soldo vendendo rane, poi il ragazzo si sposa con una ricca vedova zoppa che gli permette di fare la bella vita e di non lavorare. Anche Santo avrebbe potuto sposare quella donna, e suo padre glielo aveva tanto raccomandato, ma il giovane aveva preferito sposare la Rossa, nonostante fosse povera e senza dote.
Carmenio, ammalatosi di malaria, viene cacciato dal padrone e torna a casa.
Qui entra in scena Don Venerando, un vicino di casa che aveva messo gli occhi su Lucia, il quale propone a Santo di mandare Carmenio a guardargli una mandria in un luogo più salubre e di voler prendere a servizio Lucia.
Carmenio parte e con lui va anche l'anziana madre, mentre Lucia va a lavorare in casa di Don Venerando.
L'uomo bene presto insidia la giovane, promettendole 20 onze di dote e gioielli, ma la ragazza tiene al proprio onore, tanto più che si è innamorata di Brasi, un garzone che lavora in casa di Don Venerando. Brasi però non ha intenzione di sposare una ragazza senza dote e le fa capire che se cedesse alle richieste di Don Venerando poi lui sarebbe felice di prenderla in moglie.
Dopo tanta insistenza, Lucia cede, rimanendo incinta di Don Venerando.
Poco dopo l'anziana madre muore e tutti corrono al suo capezzale.
Lucia piange per la morte della madre e per la sua condizione disonorata, ma la Rossa la consola dicendole che adesso sicuramente Brasi la sposerà perché possiede una dote.



giovedì 4 gennaio 2018

GRAMMATICA IL NOME ESERCIZIO DI RIPASSO

Leggi la seguente mappa di ripasso sul nome e rispondi oralmente.
Per la verifica passa col mouse sulla striscia gialla.

In base al genere il nome può essere
maschile o femminile

mentre in base al numero può essere
singolare o plurale

Se "flotta" è un nome di tipo
collettivo

Giovanni è invece un nome
proprio

mentre "libro" è un nome
comune

Il nome possiede una parte non soggetta a variazione, che contiene il significato generale della parola e che si chiama
radice

e possiede una parte variabile chiamata
desinenza

In base alla struttura il nome può essere formato solo da radice e desinenza, quindi essere un nome
primitivo

oppure può essere alterato, cioè che
mantiene il significato originario della parola, aggiungendovi dei suffissi

mentre quando è derivato il nome
ha un significato diverso rispetto al nome primitivo

"Capotreno" è invece un nome
composto

martedì 2 gennaio 2018

TESINA SULLA BELLE EPOQUE

Storia= Il periodo della Belle Epoque
Geografia=il Messico (periodo del "Porfiriato"--> momento storico simile a quello europeo)
Italiano=Marinetti e il Futurismo
Inglese=Storia del Titanic
Francese=La Ville Lumiere (Parigi durante la Belle Epoque)
Scienze=I raggi X (coniugi Curie)
Tecnologia=Un'invenzione tecnologica (aereo, auto, illuminazione elettrica, cinema, etc.)
Arte=Degas
Musica=Il Can Can (simbolo della Belle Epoque)


ALTERNATIVE
Italiano= D'Annunzio e il Decadentismo
Italiano=Ungaretti
Italiano=Pascoli
Italiano=Carducci
Inglese=Oscar Wilde
Francese=Il Moulin Rouge
Arte=Touluse-Lautrec
Arte=Delacroix
Arte=Manet
Arte=Cezanne