mercoledì 2 settembre 2015

RIASSUNTO CAPITOLO 22 PROMESSI SPOSI

Questo capitolo è quasi interamente dedicato alla figura del Cardinale Federigo Borromeo.
Dopo la notte insonne, l’Innominato viene a sapere che nel paese vicino è arrivato il cardinale Federigo Borromeo, arcivescovo di Milano, e che lo scampanio e  il viavai che vede in strada sono appunto dovuti alla presenza del religioso.
Tutto ciò lo porta a riflettere su quanto buono deve essere un uomo per attirare tanta gente e decide di andare a trovarlo, per capire se anche per lui ci saranno parole caritatevoli.
Dopo essersi vestito e aver preso con sé alcune armi, l’Innominato esce dal castello non prima di essersi raccomandato con la vecchia che ogni richiesta di Lucia venisse soddisfatta.
Arrivato in strada chiede dove si trovi il cardinale, suscitando grande stupore fra la gente, sia per il fatto di non essere scortato dai bravi come al solito sia per il timore che tutti avevano di lui.
Arrivato alla canonica chiede di essere ricevuto dal cardinale e un cappellano piuttosto intimorito si reca nella stanza vicina ad annunciare la sua presenza.
A questo punto Manzoni interrompe la narrazione degli eventi e inizia una lunga digressione sulla figura del cardinale Federigo, cugino del più famoso Carlo Borromeo.
Fin dall’infanzia Federigo aveva mostrato una grande umanità e un forte desiderio di dedicarsi agli altri. Dopo aver intrapreso la carriera ecclesiastica, per le sue doti intellettuali, per la fama del suo nome e per la pietà dimostrata verso i più poveri viene nominato arcivescovo di Milano.
Nonostante l’alto titolo Federigo continua a comportarsi in modo umile e dimesso, non trascurando, però, l’importanza della cultura. E’ a lui, infatti, che si deve la realizzazione della biblioteca ambrosiana: una raccolta di circa 30 mila volumi stampati e 14 mila manoscritti.
La biblioteca da lui voluta era molto diversa da quelle del suo tempo: era aperta agli studiosi, i volumi potevano essere consultati e utilizzati per la conoscenza.

Tutta la vita di Federigo, insomma, fu dedicata agli altri, a portare conforto, carità e amore presso coloro che meno possedevano in beni materiali e che, quindi, potevano avere maggiormente bisogno della sua opera di carità.  

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