lunedì 10 marzo 2014

RIASSUNTO CAPITOLO 13 PROMESSI SPOSI

I rivoltosi si stanno dirigendo alla casa del vicario e Renzo è con loro: ora non più trascinato dalla folla, ma volontariamente al centro del tumulto. Il vicario, che sta facendo colazione, viene avvisato delle intenzioni dei manifestanti e, insieme ai servi, ha appena il tempo di sprangare le porte e chiudere le finestre, che già le urla in fondo alla via gli preannunciano quello che sta per accadere. Di lì a poco, infatti, la casa viene circondata dai rivoltosi, che tentano di penetrare all'interno, scardinando porte e finestre. Arrivano anche i soldati spagnoli, ma, la folla è troppo numerosa per potervisi opporre e si vedono costretti a non intervenire, destando così lo scherno della gente.

Ferrer in carrozza, assediato dalla folla dei manifestanti
Renzo, che si trova proprio vicino alla casa del vicario, è sconvolto dalle intenzioni bellicose dei manifestanti e, accorgendosi di un uomo che vorrebbe inchiodare il vicario al portone, afferma ad alta voce il proprio disappunto. Viene per questo scambiato per una spia, un favoreggiatore e rischia a sua volta di essere linciato. Viene però aiutato da alcune persone e dalle circostanze: in quel momento, infatti, si vede arrivare la carrozza del cancelliere Ferrer venuto a portare soccorso al vicario. La folla si divide per lasciar passare la carrozza e Renzo riesce a sottrarsi alla furia che gli si era rivolta contro.
Ferrer, procede lentamente, aiutato in questo dalla "parte buona" della folla che si adopera per fargli strada, e nel farlo parla con la gente, promettendo pane e abbondanza per loro e prigione e castighi per i colpevoli. Finalmente giunge presso la casa del vicario, che riesce a salire a bordo e a mettersi in salvo. Attraversato nuovamente il corridoio umano, la carrozza si lancia a gran velocità lontano dalla calca, mentre il cancelliere si dichiara intenzionato a vivere il resto della sua vita da eremita.

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